19 giugno 2012

Diario di un'elezione 2


--------------------
Post rimosso
--------------------

MI DUOLE MA NON POSSO PERMETTERE CHE SI OFFENDANO PERSONE NASCONDENDOSI DIETRO L'ANONIMATO

Una firmetta nome e cognome e l'offesa diventa dibattito costruttivo. Senza contare che esponendosi con la propria faccia i toni si moderano, l'accusato può difendersi, l'accusatore acquista in dignitá e la crescita politica diventa possibile. Senza firma é sterile curtigghio e per me non va bene, non su questo blog.

--
Giuseppe Amenta

18 giugno 2012

Diario di un'elezione

==Pubblicazione immediata==

Francamente, non credo di essere un bigotto della politica, né un
ingenuo. In tanti anni di elezioni a qualsiasi livello, anche col
ruolo di semplice spettatore, ho imparato a riconoscere "l'animale"
che spesso si nasconde dietro ogni buon finto politico. E in sincerità
non avevo mai visto quello che ho visto quest'anno per le elezioni a
sindaco nel nostro paese.
Un po' di meraviglia mista ad indignazione l'ho provata una delle sere
a ridosso delle votazioni all'arsenale delle apparizioni, in occasione
della presentazione di una delle tante liste di consiglieri. Ho visto
in prima fila gente del PD (menoelle), sindacalisti di sinistra e
braccianti, gente che non più di 10 anni fa armeggiava ancora col
tazebao, assieme a galoppini del Pdl applaudire tre interventi di alte
personalità: uno dell'on.le Scoma, un altro dell'on.le Vicari e infine
dell'on.le Giammanco. Roba che Berlinguer e Fanfani dentro la tomba si
sarebbero rivoltati centinaia di volte.
E pensavo di aver visto tutto. Invece, la domenica successiva in
piazza c'è stata la replica, questa volta gli abbracci e i baci tra
Nietsche e Marx sono stati scambiati per la presenza dell'on.le
Cascio.
Ma non finisce mica qui.
Infatti, poi, nel pomeriggio, così come si usava una volta per le
visite ai parenti, in una specie di ricambio di cortesia, ad
applaudire e ad onorare l'on.le Cracolici del nuovo PD (menoelle), si
sono recati in religioso corteo i galoppini del Pdl. Presumo che
queste immagini siano state una gran bella soddisfazione per gli ex
comunisti.
E proprio come nella migliore tradizione delle visite parentali, dopo,
è seguito un breve rinfresco con tarallucci e rosolio.
Sullo sfondo le struggenti note di Forza Italia e Bandiera Rossa in un
ipotetico abbraccio. Il tutto in un'atmosfera festaiola, quasi onirica
e surreale direi.
Questo è il fatto, e non so voi, ma io in queste scene da romanzo
kafkiano, un po' di disagio l'ho avvertito.
E' stato solo un attimo, il tempo di un batter d'ali ed è passato via.
Anche questa, da domani sarà l'ennesima normalità.
1973 Antonello Venditti: «….. "avanti! tutti al bar". Dove Nietsche e
Marx si davano la mano …….»

Pubblicato da anonimo via e-mail